La febbre è un sistema efficace con cui l’organismo ci difende dalle aggressioni provenienti dall’esterno, come virus e batteri. Il primo compito del Medico è “non nuocere”, quindi rispettare e aiutare l’organismo al solo controllo dell’iperpiressia (febbre > 38,5°C) e non all’ottenimento dell’apiressia (febbre < di 37 °C). Il fine ultimo è non interferire con il meraviglioso sistema di difesa qual è l’immunità. Nonostante le numerose campagne educazionali, ciò che si verifica, all’insorgere dei primi freddi, nonché al primo segno di febbre, è il via vai dalle farmacie alla ricerca di rimedi, come farmaci di auto prescrizione efficaci proprio sul controllo della febbre. Le raccomandazioni sono rivolte alla fascia più sensibile della popolazione, cioè i soggetti a rischio, cui è indicato il vaccino. Le attenzioni e raccomandazioni sono prevalentemente rivolte ai bambini e agli over 65, che sappiamo essere i più fragili immunologicamente.
Ci si chiede: quali i rimedi migliori?
Risponde il Dr Del Buono Andrea esperto in Malattie dell’Apparato Respiratorio e il dr. D’Orta Armando esperto in Nutraceutica. È bene chiarire che la vaccinazione antinfluenzale è l’unica prevenzione primaria efficace. Il limite della vaccinazione è proprio l’efficacia specifica per il solo ceppo stagionale e quindi va ripetuta ogni anno o ad ogni mutazione del virus. Questa caratteristica di mutare dei virus influenzali rende vulnerabile, alcune volte, il risultato profilattico della vaccinazione.
Elenchiamo i punti di debolezza:
- Il vaccino combatte quindi uno specifico ceppo influenzale e viene preparato sulla base di un’ipotesi di diffusione di questi, senza la certezza che poi il ceppo selezionato si manifesterà quell’anno.
- Il virus muta con grande velocità e quindi seppure avessimo scelto il ceppo giusto servirebbe per poco in quanto cambiando i suoi determinanti antigenici non viene riconosciuto dagli anticorpi stimolati dalla vaccinazione stagionale.
- Ogni trattamento ha un costo diretto e indiretto (reazioni avverse) e dobbiamo riconoscere che le armi contro i virus sebbene migliorano di anno in anno sono ancora alquanto spuntate. Ecco come, in questa finestra terapeutica, alcuni accorgimenti possono migliorare la risposta difensiva.Quindi in sintesi il vaccino è utile? La risposta è si, ma solo ed esclusivamente in tutte le categorie a rischio.
Quindi in sintesi il vaccino è utile? La risposta è si, ma solo ed esclusivamente in tutte le categorie a rischio.
Esistono alcuni complementi alimentari che sono in grado di aiutare le madri a difendere i figli dalle influenze stagionali?
Si. A tal riguardo preciso che, normalmente si pensa di stimolare il sistema di difesa adattativo (immunostimolanti) con numerose ed ottime preparazioni fitoterapiche, ma bisogna comprendere che il sistema immune è diviso: da una parte il sistema innato e dall’altra quello acquisito (anticorpi). Tale sistema è efficiente solo se avviene una corretta “processazione” dell’antigene (virus o batteri).
Quindi, quando si parla di rafforzare le difese, bisogna pensare non solo al sistema dell’immunità acquisita, immunostimolazione, ma principalmente al sistema innato, con particolare riguardo al macrofago.
Come si può aiutare il sistema di difesa innato?
In questo caso ci viene incontro la medicina naturale. Negli ultimi anni si sta sviluppando un settore di ricerca che viene chiamato “Nutraceutica” che è l’unione di Nutrizione e Farmaceutico, per farci comprendere come alcuni micronutrienti, presenti nella normale alimentazione, se identificati e ingeriti, in dosi idonee, sono in grado di modificare la risposta biologica (macrofago).
Ci può dare maggiori informazioni? E cosa Lei suggerisce?
Un micronutriente di cui è ricca la letteratura scientifica è il Beta Glucano, in particolare la sua frazione 1,3-1,6, un importante attivatore di quel macrofago accelerando la risposta fisiologica (immunomodulazione). Inoltre ha destato notevole interesse una particolare associazione tra questo zucchero e una sostanza contenuta, in particolare nel vino rosso, che è il Resveratrolo. Questa particolare frazione del Glucano e la forma Trans del resveratrolo stanno suscitando l’interesse dei clinici in particolare per la loro sinergia d’azione (Linfoimmuno sciroppo) sia come potenza antinfiammatoria, ma anche come antivirale.
Si parla spesso dell’importante ruolo dell’alimentazione in corso di sindrome influenzale, quali sono i consigli che Lei dà a tal proposito?
L’alimentazione è sempre importante sia per la profilassi e sia durante l’episodio di febbre. Lo schema alimentare giornaliero durante il periodo della febbre ha il fine di raggiungere cinque obiettivi nutrizionali: introdurre carboidrati complessi, ingerire proteine ad alto valore biologico, raggiungere la dose di 30 grammi di fibra alimentare al giorno, assicurare i principali principi nutritivi con azione antiossidante contro i radicali liberi, infine bere almeno due litri, a piccoli sorsi, con il cucchiaino, di acqua o bevande. Lo schema dietetico deve fornire quindi l’indicazione di alimenti contenenti nutrienti utili a sostenere l’organismo nel recupero del controllo fisiologico della temperatura corporea. è consigliato di fare almeno cinque piccoli pasti: colazione, spuntino mattina, pranzo, spuntino pomeriggio, cena e nel dopo cena una bevanda calda (tisana, infuso…). Lo schema dietetico dura tre giorni ripetibili. è consentita l’assunzione di caffè, la caffeina contribuisce al controllo del valore della febbre. Si consiglia di astenersi da ogni forma di bevanda alcolica durante il periodo febbrile.
Come districarsi nella scelta degli integratori che il mercato propone?
La risposta è semplice: dobbiamo usare non un semplice integratore, ma un nutraceutico, cioè un integratore intelligente. Le posso dire ad esempio, ciò di cui servo quotidianamente in queste situazioni: il Linfoimmuno sciroppo oppure ad esempio Probioflor cps, in quanto hanno una diretta azione sul sistema dell’immunità innata. Ovviamente tutto nel rispetto di un Regolare regime alimentare nel quale i complementi alimentari devono essere assunti.
A chi suggerire tali integratori?
A tutti gli individui che hanno una ricorrenza ad ammalarsi; nei cambi stagionali; nelle forme di raffreddamento dei bambini e in particolare negli allergici. è noto, inoltre, che la vita in comunità favorisce l’insorgenza di frequenti episodi di adenoiditi e faringiti (spesso da causa virale), si consiglia quindi, in questi casi, l’utilizzo degli integratori per almeno tre mesi. Comunità, asili e aule di scuola sono delle banche di batteri e virus. Ciò non significa che i bambini debbano essere eccessivamente protetti, ma aiutati con l’utilizzo intelligente di integratori e di un regime alimentare corretto.
La profilassi: quando iniziarla?
In primo luogo è bene iniziare qualche mese prima dell’arrivo del picco influenzale per preparare il sistema immune all’attacco. Ottobre pare essere un buon inizio fino al termine dell’epidemia. Fondamentale in questo periodo è aumentare il consumo di frutta e verdura fresca per integrare vitamine ed oligoelementi.
Ci può indicare le dosi del Linfoimmuno sciroppo in fase acuta e di mantenimento?
Come già detto oltre all’alimentazione, in fase acuta febbrile, possono essere d’aiuto 5 ml due volte al giorno a digiuno; in mantenimento, per rafforzare le difese, la dose che consiglio rimane la stessa ma solo una volta al giorno, sempre a digiuno, (l’ideale sarebbe per es. appena svegli).