Quando sentiamo parlare di acidi grassi “omega 3”, la nostra mente va subito agli innumerevoli benefici che vengono continuamente pubblicizzati e che ormai sono entrati a far parte dell’immaginario comune, quindi prevenzione delle malattie cardiovascolari innanzitutto, ma anche di quelle neurodegenerative e infiammatorie.
- Cosa sono gli omega 3?
Gli omega 3 sono acidi grassi polinsaturi definiti “essenziali” perché l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli nella quantità sufficiente al suo fabbisogno e vanno quindi introdotti con l’alimentazione e con l’integrazione. Gli acidi grassi principali sono quelli a catena lunga, in particolare l’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico).
Il DHA costituisce l’acido grasso più importante per la struttura e lo sviluppo del cervello, quindi è fondamentale durante la gravidanza e nei primi anni di vita di un bambino. Esso contribuisce al mantenimento della normale funzione cerebrale, visiva e crescita e sviluppo, infatti è presente come componente dei fosfolipidi di vari organi, tra cui cuore, cervello e retina, ed è essenziale per il mantenimento e il rinnovamento dei tessuti.
L’EPA, d’altro canto, è essenziale per un sano funzionamento quotidiano del cervello, e interviene nella costituzione delle membrane cellulari. Inoltre, l’organismo utilizza gli EPA per produrre ormoni dalle proprietà anti-aggreganti e anti-infiammatorie, il che significa che per tutta la vita abbiamo bisogno di una fornitura costante di EPA.
- Una curiosità
Quello che non tutti sanno è come queste sostanze abbiano permesso la progressione dell’evoluzione umana, favorendo la transizione dell’Uomo al genere Sapiens-sapiens.
Secondo alcuni studi, infatti, la tappa fondamentale dello sviluppo cerebrale dell’Homo sapiens potrebbe essere costituita dalla colonizzazione del lago Vittoria (Kenya) con la conseguente introduzione di olio di pesce nell’alimentazione: il cervello, infatti, altro non è che una palla di neuroni immersi in un mare di olio. Gli omega 3 che hanno modificato il QI sono quelli metabolizzati dalle specie ittiche, mentre il solo consumo di vegetali crudi per milioni di anni non ha prodotto significative progressioni in tal senso.
- A cosa servono gli omega 3?
Oggi sappiamo che gli omega 3 svolgono un importante ruolo strutturale nella composizione delle membrane cellulari, energetico e funzionale.
Sono importantissimi per la prevenzione di:
– malattie vascolari, grazie alla riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue, alla proprietà antitrombotiche e agli effetti antiaritmici;
– malattie autoimmuni e infiammatorie, grazie alla capacità di modulare l’attività delle molecole ad attività pro-infiammatorie, riducendo così la necessità di utilizzare farmaci antiinfiammatori;
– malattie neurodegenerative, grazie alle proprietà neuroprotettive, all’azione antiossidante e al ruolo strutturale nella formazione delle membrane lipidiche;
– deficit cognitivi e sviluppo cerebrale anomalo in gravidanza; infatti, aiutano il corretto sviluppo del sistema cardiovascolare, del cervello e della vista del bambino.
- Quali sono le fonti principali di omega 3?
La fonte principale di omega 3 in ottima quantità e biodisponibilità è rappresentata dai prodotti ittici quali:
- Pesce azzurro, come sardine, salmone, sgombro, alici, tonno, trota e aringhe.
- Fegato di pesce
- Krill
- Alghe
- Oli estratti: olio di pesce, olio di fegato di pesce, olio di krill e olio di alghe.
Inoltre, gli omega 3 sono contenuti anche nei vegetali come i semi di lino, oli di semi, olio di colza e noci, pur essendo a catena corta e per questo inferiori in termini di “attività biologica”.
Gli oli estratti dai prodotti ittici sono considerati come la fonte più abbondante di EPA e DHA, e per tal motivo meritano un occhio di riguardo nella scelta delle fonti di omega 3 da prediligere.
- Gli svantaggi dell’olio di pesce?
La vendita e commercializzazione dell’olio di pesce, presenta fondamentalmente tre problemi:
- l’olio è altamente instabile, per cui necessita di un processo industriale chiamato “esterificazione”: in pratica, si aggiunge un solvente chimico che lega l’olio e lo protegge rendendolo stabile. Questo processo rende il prodotto poco tollerabile e difficile da digerire.
- L’olio di pesce puzza, quindi si mette in atto un secondo processo industriale di parziale deodorificazione.
- Se viene estratto da pesci di grossa taglia, il pesce diventa un ricettacolo di mercurio e altri metalli pesanti.
Abbiamo dunque due possibilità, utilizzare un olio vegetale, come l’ottimo olio algale, oppure usiamo il mio preferito e cioè l’olio di krill, un gamberetto!
- Cos’è l’olio di krill?
L’olio di krill è un particolare tipo di olio che si ottiene da invertebrati marini appartenenti all’ordine degli Euphausiacea, un gamberetto insomma.
Si tratta di un alimento dietetico, ricchissimo di acidi grassi essenziali omega 3 (ω3), che viene utilizzato esclusivamente come integratore alimentare.
L’olio di krill è un prodotto fortemente pubblicizzato, perché rappresenta un’ottima fonte di omega 3 (ω3) e vanta una qualità alimentare e nutrizionale superiore rispetto ad altri comuni integratori alimentari; gli acidi grassi che vi sono contenuti, soprattutto EPA e DHA, sono fisiologicamente protetti da vitamine antiossidanti che già si trovano nel guscio del gamberetto e quindi funzionalmente capaci di entrare nella membrana cellulare. Non si deve dunque esterificare!
Il krill rappresenta uno dei primi step della catena alimentare marina, pertanto, l’eventuale (ed a mio avviso inevitabile) contaminazione da metalli pesanti come mercurio e inquinanti ambientali come la diossina, viene in parte limitata dalla più bassa longevità della specie, laddove le altre specie marine sono soggette al c.d. fenomeno Body-burden, ossia l’accumulo delle diossine e delle sostanze tossiche durante l’arco della vita. In pratica: le sostanze tossiche non hanno il tempo di bio-accumularsi se l’animale vive poco!
- Perché scegliere l’olio di Krill?
- L’olio di krill, a differenza degli altri integratori derivanti dai vegetali contiene soprattutto omega 3 (EPA e DHA) altamente disponibili e biologicamente attivi, protetti da antiossidanti naturali come l’astaxantina e retinolo.
- Il potenziale antiossidante globale (ORAC) dell’olio di krill risulta notevolmente più elevato rispetto a quello degli oli vegetali o algale, in questo caso gli antiossidanti contribuiscono ad incrementare il potenziale di conservazione e stabilità del prodotto.
- L’olio di Krill contiene anche ottime quantità di fosfatidilcolina, fosfolipide indispensabile al mantenimento della fluidità di membrana.
- Il rapporto tra EPA e DHA è tra i più bilanciati per un assorbimento che non ne modifica la quantità assunta, normalmente solo 1-5 % di ALA si trasforma in EPA e lo 0,1-0,5% in DHA; proprio il DHA è il più sensibile alla foto-termo-ossidazione.
- Ultimo ma non ultimo: l’odore è meno sgradevole!
- Riassumendo…
L’olio di krill presenta numerose sostanze benefiche che intervengono in particolar modo nella salute del cuore. Altri benefici non meno importanti sono:
- effetto regolarizzante sul sistema nervoso, con conseguente miglioramento dell’umore e della concentrazione;
- aiuto nel controllo del livello del colesterolo e del diabete;
- rallentamento dei processi di invecchiamento;
- proprietà antinfiammatorie;
- riduzione dei dolori articolari;
- protezione dalla secchezza oculare;
- riduzione dei sintomi della sindrome premestruale;
- rafforzamento delle ossa;
- protezione della funzione cerebrale e del sistema nervoso.
- Quale integratore di omega 3?
Kriomega 3 è un integratore alimentare a base di Olio di Krill ed è naturalmente ricco in omega 3 (EPA e DHA), in forma di fosfolipidi, con la presenza naturale di Astaxantina, un potente antiossidante che collabora con EPA e DHA nel ridurre i fattori pro-infiammatori. Inoltre, l’azione antiossidante dell’Astaxantina rende gli omega 3, presenti nel KRIOMEGA3, maggiormente stabili e protetti dalla lipoperossidazione che causa la formazione di prodotti tossici.
- Non contiene esteri etilici e metalli pesanti
Il krill oil è naturalmente in forma di fosfolipidi e la sua struttura non è soggetta a modificazioni durante il processo di lavorazione, KRIOMEGA3 non contiene pertanto esteri etilici e non subisce processi di deodorizzazione.
Il krill, inoltre, essendo alla base della catena alimentare ed avendo una vita media molto breve, non accumula mercurio e metalli pesanti o altri prodotti tossici.
- È altamente tollerabile
Grazie alla sua composizione naturale KRIOMEGA3 è ben tollerato a livello gastrico e non causa reflusso o retrogusto.
Allungati la vita, mangia un gamberetto!